Ciao Bella Gente!
oggi volevo parlarvi del modo in cui in molte presentazioni ho introdotto il mio blog. Ho usato l'espressione "emotional food". Bella espressione certo, unisce due cose molto importanti nella vita delle persone: le emozioni e il cibo. Ma nello specifico cosa significa? Detto in parole semplici, è un'espressione di cui mi servo per sottolineare quella che secondo me è l'imprescindibile interconnesione che si crea tra le emozioni che proviamo e il modo in cui decidiamo di assumere cibo.
Sono sicura che più o meno tutti, a più riprese ed in diversi contesti, avete sentito questa frase "lo stomaco è il nostro secondo cervello". Ed in effetti, se ben ci pensate, le sensazioni più forti che proviamo viaggiano sempre tra la bocca dello stomaco e il basso ventre: un ricordo che ci emoziona, una brutta notizia che ci crea ansia, i primi contatti con quella persona che ci piace così tanto...chi non ha mai provato le classiche farfalle nello stomaco?!
Alle cose belle della vita spesso viene collegato il rapporto con il cibo. Mangiamo per festeggiare eventi importanti e questa è una buona cosa. Il convivio che si crea a tavola tra amici e in famiglia è una delle cose più belle della vita perchè dalla condivisione nascono sempre e solo cose positive. Purtroppo però mangiamo anche per esorcizzare sensazioni che non ci piacciono, per sopperire a mancanze, per "coprire" situazioni che non sappiamo gestire.
Infatti il cervello, cui tocca leggere quelle sensazioni che ci arrivano dritte dritte dallo stomaco, non sempre sa correttamente interpretare i segnali che gli vengono dati e portarci a tenere quei comportamenti che ci renderebbero individui completamente soddisfatti. Certo, possiede tutti gli strumenti adatti per farlo, ma non sa utilizzarli se non è correttamente educato! E la cosa più semplice sarà quella di leggere l'impulso proveniente dallo stomaco come sintomo di una fame in realtà inesistente!
Come fare allora? Se una persona non sa dialogare con se stessa in maniera onesta, riconoscendo i segnali che le vengono inviati dal proprio corpo, non sarà mai in grado di trovare la corretta via per essere equilibrata e felice.
Ed è proprio questo di cui vorrei parlare principalmente in questo blog:
innanzitutto svelare qualche piccolo trucco per meglio leggere i segnali che il nostro corpo ci invia, migliorando il rapporto con noi stessi. Condividere storie di vita vissuta e perchè no...farci qualche sana risata insieme!!
In secondo luogo vorrei condividere con voi quelle che sono regole utili per una buona educazione alimentare, senza assolutamente rinunciare al gusto. Perchè diciamocela tutta: quando ci si mette a tavola, o quando si fa anche solo uno spuntino un minimo di godimento ci deve essere! Insomma il pollo scondito e l'insalatina la lasciamo a chi non ha voglia di sperimentare e mettersi in gioco scoprendo altre vie! A questo proposito non vedo l'ora di darvi tante ricettine sane e spero vivamente in una vostra interazione perchè questo è un campo in cui la condivisione rimane fondamentale. C'è sempre qualcosa di bello da imparare dalle cucine altrui!
Infine una precisazione appare doverosa: nella descrizione sotto il titolo del blog ho parlato di "appunti" perchè queste sono tutte cose che ho imparato "su campo" nel corso della mia storia personale che non sempre è stata semplice. Non sono una professionista, e non pretendo di insegnare niente a nessuno, perchè non potrei farlo. Solo di condividere la mia esperienza con chi avrà voglia di ascoltarla.
A presto allora e.....GNAM!!!
oggi volevo parlarvi del modo in cui in molte presentazioni ho introdotto il mio blog. Ho usato l'espressione "emotional food". Bella espressione certo, unisce due cose molto importanti nella vita delle persone: le emozioni e il cibo. Ma nello specifico cosa significa? Detto in parole semplici, è un'espressione di cui mi servo per sottolineare quella che secondo me è l'imprescindibile interconnesione che si crea tra le emozioni che proviamo e il modo in cui decidiamo di assumere cibo.
Sono sicura che più o meno tutti, a più riprese ed in diversi contesti, avete sentito questa frase "lo stomaco è il nostro secondo cervello". Ed in effetti, se ben ci pensate, le sensazioni più forti che proviamo viaggiano sempre tra la bocca dello stomaco e il basso ventre: un ricordo che ci emoziona, una brutta notizia che ci crea ansia, i primi contatti con quella persona che ci piace così tanto...chi non ha mai provato le classiche farfalle nello stomaco?!
Alle cose belle della vita spesso viene collegato il rapporto con il cibo. Mangiamo per festeggiare eventi importanti e questa è una buona cosa. Il convivio che si crea a tavola tra amici e in famiglia è una delle cose più belle della vita perchè dalla condivisione nascono sempre e solo cose positive. Purtroppo però mangiamo anche per esorcizzare sensazioni che non ci piacciono, per sopperire a mancanze, per "coprire" situazioni che non sappiamo gestire.
Infatti il cervello, cui tocca leggere quelle sensazioni che ci arrivano dritte dritte dallo stomaco, non sempre sa correttamente interpretare i segnali che gli vengono dati e portarci a tenere quei comportamenti che ci renderebbero individui completamente soddisfatti. Certo, possiede tutti gli strumenti adatti per farlo, ma non sa utilizzarli se non è correttamente educato! E la cosa più semplice sarà quella di leggere l'impulso proveniente dallo stomaco come sintomo di una fame in realtà inesistente!
Come fare allora? Se una persona non sa dialogare con se stessa in maniera onesta, riconoscendo i segnali che le vengono inviati dal proprio corpo, non sarà mai in grado di trovare la corretta via per essere equilibrata e felice.
Ed è proprio questo di cui vorrei parlare principalmente in questo blog:
innanzitutto svelare qualche piccolo trucco per meglio leggere i segnali che il nostro corpo ci invia, migliorando il rapporto con noi stessi. Condividere storie di vita vissuta e perchè no...farci qualche sana risata insieme!!
In secondo luogo vorrei condividere con voi quelle che sono regole utili per una buona educazione alimentare, senza assolutamente rinunciare al gusto. Perchè diciamocela tutta: quando ci si mette a tavola, o quando si fa anche solo uno spuntino un minimo di godimento ci deve essere! Insomma il pollo scondito e l'insalatina la lasciamo a chi non ha voglia di sperimentare e mettersi in gioco scoprendo altre vie! A questo proposito non vedo l'ora di darvi tante ricettine sane e spero vivamente in una vostra interazione perchè questo è un campo in cui la condivisione rimane fondamentale. C'è sempre qualcosa di bello da imparare dalle cucine altrui!
Infine una precisazione appare doverosa: nella descrizione sotto il titolo del blog ho parlato di "appunti" perchè queste sono tutte cose che ho imparato "su campo" nel corso della mia storia personale che non sempre è stata semplice. Non sono una professionista, e non pretendo di insegnare niente a nessuno, perchè non potrei farlo. Solo di condividere la mia esperienza con chi avrà voglia di ascoltarla.
A presto allora e.....GNAM!!!
V.
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